Un aspetto sottovalutato è l’associazione tra salute orale della mamma e la nascita di bambini pre-termine.

L’OMS definisce normale una gestazione che dura dalle 38 alle 42 settimane, “prematura” prima delle 37 settimane, “molto prematura” prima delle 32 settimane, “estremamente prematura” prima delle 28 settimane.

Il numero di parti pre-termine è in aumento in Europa, e può essere riconducibile ad abitudini o stili di vita scorretti da parte della madre.

Quali sono gli stili di vita correlati alle nascite premature?

Ad esempio un peso troppo basso o eccessivo durante la gravidanza, mancanza o eccessiva attività fisica, stress psicologico, fumo, alcool e tra le abitudini bisogna considerare anche la scarsa igiene orale e la parodontite.

Il motivo più accreditato dietro questa associazione con la parodontite è che lo stimolo infiammatorio favorisce il travaglio.

Gli studi condotti su modelli animali, hanno evidenziato la presenza di P.Gingivalis nel liquido amniotico, oltre alla presenza di mediatori dell’infiammazione.

La fase più delicata della gravidanza, è il primo trimestre, durante il quale si formano gli organi del feto e spesso è anche il periodo in cui la madre può non esserne consapevole.

Nelle prime settimane di gravidanza i mediatori dell’infiammazione che attraversano la membrana amniotica, possono portare all’aborto spontaneo.

Generalmente ci sono una serie di controlli prima del concepimento, che riguardano esami del sangue, test genetici, un’alimentazione e corretta e un controllo odontoiatrico.

Perché si dice che in gravidanza si cariano di più i denti e sanguinano di più le gengive?

I cambiamenti ormonali riguardo questo periodo si riferiscono sostanzialmente a tre ormoni principali:

  • estrogeni;
  • progesterone;
  • estradiolo.

Quale è il ruolo degli ormoni in questo contesto?

Questi ormoni:

  • alterano la funzionalità di un enzima presente nella saliva che agisce contro i batteri;
  • alterano il metabolismo del collagene e l’angiogenesi;
  • influiscono sulla guarigione dei tessuti;
  • bloccano l’azione di alcuni enzimi aumentando l’infiammazione;
  • riducono l’efficienza della risposta immunitaria.

La gengiva quindi è bersaglio non solo di questi ormoni ma anche degli episodi di reflusso gastrico dovuto alle nausee, che possono pertanto intaccare anche i denti indebolendo lo smalto.

Quando è possibile dunque trattare una donna in gravidanza?

Se la paziente non ha avuto l’abitudine di sottoporsi con regolarità alle sedute di igiene professionale anche prima della gravidanza e pertanto dovesse presentarsi con un elevato stato infiammatorio è bene intervenire dal secondo semestre, questo per non mandare in circolo batteri potenzialmente pericolosi.

Non è un consiglio assoluto ma va valutato di volta in volta valutando il rapporto rischi/benefici.